ERASMO AMATO: il ferro e la sua anima | 29 giugno > 28 ottobre | 11:00 - 15:00
Non conoscevo Erasmo Amato e la sua passione di lavorare il ferro battuto.
L’incontro a Maiori, in un mattino solare di maggio 2018.
La barba pungente , gli occhi lucidi che desiderano ardentemente raccontare, le mani ruvide che sanno di duro lavoro.
Erasmo mi conduce nella sua bottega “ traboccante “ di arte in ogni suo angolo.
Figure esili che sembrano quasi fluttuare nell’aria con estrema leggerezza.
Sono animali o corpi di donne dalle delicate movenze che si esprimono quasi danzando con torsioni, flessioni ed estensioni.
Le mani che hanno piegato il ferro, sanno di creatività, di gioia e di tanto amore.
Sembra quasi che la materia non sia neanche ferro, quanto le opere appaiono leggere.
Quanta precisione nel forgiare la materia a caldo, come pure l’abilità necessaria nella tecnica dello sbalzo e del cesello, per definire i particolari di quelle creazioni.
Guardo con attenzione le sue opere, sparse, senza un ordine preciso, ma che creano una sensazione piacevole di godimento e di viaggio spaziale oltre quel terreno affannoso che rende l’uomo triste e miope.
E, penso a quando il “ Maestro “ crea con intuito, tecnica, precisione, qualità che si acquisiscono con pazienza, tempo e impegno quotidiano.
L’idea, allora, diventa scultura e, la sua grande abilità vince la durezza della materia che diventa malleabile, creando effetti che ti sorprendono e ti emozionano.
Erasmo mi commuove, mi entusiasma, mi riesce a trasmettere con la sua arte sensazioni immaginarie di un viaggio tra realtà e sogno.
E, uscendo dalla sua bottega, l’immagine forte che mi resta dentro è quella di un Cristo su una croce coperta da tanti chiodi, come a dire che per entrare nella gloria bisogna passare per la croce piena di chiodi, di dolori, poiché questa è la strada tracciata dal Signore nostro Iddio ed è la l’unica che ogni cristiano si trova a percorrere ( San Giovanni Paolo II ).
Salvatore Ulisse di Palma
Vice-Sindaco Comune di Ravello
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